Come non pagare le multe da autovelox
Negli ultimi anni uno dei maggiori introiti delle casse comunali, sia di città metropolitane che di piccoli centri, è stato quello delle multe da autovelox. Proprio per questo, un numero sempre maggiore di automobilisti, si è preoccupato di capire quali potessero essere i casi in cui le multe da autovelox non sono valide e come presentare una contestazione all'autorità competente che in questo caso è il giudice di pace. Proprio al fine di aumentare la consapevolezza riguardo agli strumenti a disposizione degli automobilisti, la redazione di Uncome.it spiega qui come non pagare le multe da autovelox.
Passi da seguire:
Il metodo più semplice per non pagare le multe da autovelox è risolvere il problema alla radice, evitando di prendere le multe stesse che spesso sono comminate giustamente, per le infrazioni commesse dagli automobilisti al codice della strada. Consigliamo, quindi, di rispettare sempre i limiti di velocità, di leggere i quotidiani locali, soprattutto quelli online, oppure controllare il sito della Polizia di Stato per avere segnalazioni riguardo alla presenza o alla nuova installazione di rilevatori di velocità; di utilizzare navigatori satellitari, o altri strumenti elettronici installabili sul cruscotto, che forniscono la localizzazione di molte postazioni fisse lungo strade e autostrade. Nel caso, infine, si possegga un iPhone o uno smartphone, consigliamo anche di utilizzare l’applicazione iCoyote che informa il conducente della presenza di autovelox fissi e mobili.
Per non pagare le multe da autovelox è consigliabile anche verificare i parametri della multa stessa per assicurarsi della sua validità. La multa deve, infatti, obbligatoriamente indicare: il modello dell’apparecchio utilizzato e la relativa omologazione rilasciata dal Ministero dei Trasporti; la tollerabilità in percentuale dello strumento, ricordando che alla velocità rilevata va applicata a favore del trasgressore una percentuale di riduzione del 5%, con un minimo di 5km/h; la verifica della funzionalità del rilevatore; la modalità di utilizzo del rilevatori (in particolare per i Telelaser); il provvedimento del Prefetto che indica le strade dove non è possibile fermare il guidatore per la contestazione, poiché l’infrazione deve essere contestata immediatamente dalla pattuglia. Oltre alle autostrade, infatti, anche su alcune strade extraurbane non è possibile organizzare posti di blocco a causa della pericolosità in caso di intimazione a fermarsi per le auto in corsa. Ci sono poi degli elementi comuni con altri tipi di multe che invalidano il verbale: mancata indicazione del giorno, del luogo o della località dell’infrazione, della targa o della norma violata.
Accertata, dunque, la mancanza di uno dei requisiti di validità della multa o, comunque, convinti dell’ingiustizia delle sanzioni applicate, è possibile procedere al ricorso, rivolgendosi al Prefetto o al Giudice di Pace, presso gli uffici dei quali dovrà essere richiesto un apposito modulo utile ad avviare la pratica di ricorso. Qualora si decida di procedere effettivamente, è opportuno ricordare che: se il verbale è stato consegnato su strada, i termini decorrono dal giorno successivo alla data dell’infrazione mentre se il verbale è stato spedito per posta, i termini decorrono dal giorno successivo alla data in cui il verbale si considera notificato.
Per quanto riguarda il ricorso stesso, è opportuno anche tenere presente che se si intende ricorrere non bisogna pagare la multa; ci si può rivolgere al Prefetto o al Giudice di Pace, ma non a entrambi; i residenti in Italia hanno 30 giorni per presentare il ricorso al Giudice di Pace, mentre i residenti all’estero ne hanno 60; i termini per presentare ricorso al Prefetto sono 60 giorni sia per i residenti in Italia, sia per i residenti all’estero.
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